SEO (r)evolution: l'impatto dirompente dell'AI sulla search experience
Intervista a Sara Borghi, la nostra SEO Practice Leader
In un ecosistema digitale in rapida evoluzione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei motori di ricerca sta ridefinendo i paradigmi consolidati della SEO. Durante l’incontro, abbiamo approfondito questi cambiamenti con Sara Borghi, SEO Practice Leader, analizzando le implicazioni tecniche e strategiche per i professionisti del settore.

Come sta evolvendo concretamente l’ecosistema della ricerca online?
“Siamo in una fase di transizione cruciale,” esordisce Sara Borghi. “La SEO tradizionale incentrata su Google mantiene la sua rilevanza operativa, ma stanno emergendo player basati su LLM (Large Language Model) che non possiamo permetterci di sottovalutare. ChatGPT e Perplexity rappresentano solo la punta dell’iceberg di una trasformazione che impatterà profondamente sul futuro del digital marketing e delle strategie SEO.”
La posizione di Google rimane dominante, con dati che parlano chiaro: “Le statistiche di StatCounter mostrano una quota di mercato tra l’86% e il 96% a livello globale, con picchi superiori al 95% in Italia,” sottolinea Sara Borghi. “E BrightEdge conferma che la ricerca organica resta il principale driver di traffico per i siti web.”
Tuttavia, il colosso delle ricerche si trova ad affrontare una sfida senza precedenti: “Il vero problema è rappresentato dalle intelligenze artificiali generative basate su LLM. Non sono ancora mainstream, ma si stanno diffondendo rapidamente anche tra i non addetti ai lavori, offrendo risposte puntuali e risolutive alle query degli utenti.”
Quali sono le specifiche tecniche dell’AI Overview e il suo impatto sulle SERP?
“L’AI Overview rappresenta il tentativo di Google di integrare l’AI generativa mantenendo il proprio modello di business,” spiega Sara Borghi. “Ma emergono delle criticità evidenti: la qualità delle risposte di Gemini è ancora indietro rispetto a OpenAI, e si nota la difficoltà di bilanciare l’integrazione dell’AI con la necessità di preservare il revenue model basato sulla pubblicità.”
Le AI Overview si attivano in modo selettivo e operano su tre livelli:
- AI snapshot in posizione zero
- Interazione conversazionale contestuale
- Vertical experience per query commerciali
Esempio pratico di AI Overview in azione:
Se cerchiamo “come preparare la pasta alla carbonara”, l’AI Overview mostra:
- una snapshot immediata con ingredienti essenziali e passaggi chiave
- possibilità di fare domande specifiche come “posso usare la pancetta al posto del guanciale?”
- varianti della ricetta per diverse esigenze (vegetariana, senza lattosio)

Come dovranno evolvere le pratiche SEO tecniche?
Sara Borghi offre una prospettiva provocatoria: “I Core Web Vitals come li conosciamo oggi diventeranno progressivamente meno rilevanti. Le AI non utilizzeranno il browser tradizionale come interfaccia di risposta – saranno loro stesse il browser. Una volta acquisito il contenuto di una pagina, l’esperienza utente classica passerà in secondo piano, e se la qualità della risposta è ottimale, un caricamento leggermente più lento non sarà un fattore discriminante per l’AI nella selezione delle fonti.”
Quali strategie operative possiamo implementare per questa fase di transizione?
Si delinea un approccio dual-track per i professionisti SEO:
“Nell’immediato, continueremo a lavorare sui pilastri consolidati – ottimizzazione tecnica, content quality e link building – ma con un focus crescente sul brand building attraverso canali esterni. Un recente studio di SEOZoom ha evidenziato che oltre il 38% delle SERP include contenuti da social network o YouTube, aprendo nuove opportunità di visibilità.”
Esempio pratico di brand building multicanale:
Un’azienda di arredamento che:
- pubblica tutorial su YouTube sulla manutenzione dei mobili
- condivide su Instagram trasformazioni degli spazi prima/dopo
- crea thread su Twitter/X con consigli di design
Questi contenuti vengono poi indicizzati nelle SERP di Google, aumentando la visibilità complessiva del brand.
“Per il futuro, dovremo transitare dalla AI per la SEO a una SEO per la AI. Questo significa:
- abbandonare progressivamente la keyword research tradizionale in favore di un approccio FAQ-centrico
- considerare il volume di ricerca aggregato delle FAQ tematiche, indipendentemente dalla formulazione linguistica
- creare contenuti strutturati per rispondere a specifici intenti, ottimizzati per l’interpretazione da parte delle AI”
Esempio pratico di approccio FAQ-centrico:
invece di ottimizzare per la keyword “migliore macchina fotografica”, strutturare il contenuto per rispondere a domande come:
- quale macchina fotografica è adatta per un principiante?
- quanto dovrei spendere per una prima macchina fotografica?
- quali sono le differenze tra mirrorless e reflex?
- quali caratteristiche sono essenziali per la fotografia paesaggistica?
Come dovranno evolvere le pratiche SEO tecniche?
“Gli strumenti di AI stanno già rivoluzionando l’operatività SEO,” nota Sara Borghi. “Piattaforme come AlliaAI stanno automatizzando migliaia di ore di lavoro manuale nella SEO tecnica. Ma è fondamentale mantenere il controllo strategico e la supervisione umana sui processi.”
“Ci troviamo in un momento di svolta epocale,” conclude Borghi. “La SEO non scomparirà, ma si trasformerà profondamente. I professionisti dovranno sviluppare nuove competenze nell’ottimizzazione per le AI, mantenendo al contempo l’expertise nelle pratiche SEO tradizionali durante questa fase di transizione. Chi saprà adattarsi e sperimentare avrà un vantaggio competitivo significativo.”
Key takeaways: la SEO nell’era dell’AI
L’intervista con Sara Borghi ha messo in luce diversi punti cruciali per i professionisti del settore:
- Fase di transizione: stiamo vivendo un momento di profondo cambiamento nel search landscape, dove la SEO tradizionale coesiste con l’emergere di nuovi player basati su AI generativa
- Dominio di Google: nonostante le sfide, Google mantiene una posizione dominante (95% market share in Italia) ma sta evolvendo il proprio approccio con AI Overview
- Evoluzione tecnica: l’importanza dei fattori tecnici tradizionali (come i Core Web Vitals) diminuirà a favore della qualità e pertinenza dei contenuti per l’interpretazione AI
- Approccio dual-track: necessità di mantenere l’expertise SEO tradizionale mentre si sviluppano competenze specifiche per l’ottimizzazione AI
- Content strategy: transizione da keyword research a FAQ-centric approach, con focus sulla comprensione degli intent e sulla strutturazione dei contenuti per le AI
Glossario:
- LLM (Large Language Model): modelli di intelligenza artificiale addestrati su grandi quantità di testo, capaci di comprendere e generare linguaggio naturale. Esempi: GPT di OpenAI, Gemini di Google.
- Core Web Vitals: metriche di Google che misurano la performance di un sito web in termini di:
- LCP (Largest Contentful Paint): velocità di caricamento
- FID (First Input Delay): reattività
- CLS (Cumulative Layout Shift): stabilità visiva
- AI Overview: funzionalità di Google che integra risposte generate dall’AI direttamente nei risultati di ricerca.
Per approfondire questi temi e valutare l’impatto dell’AI sulla vostra strategia SEO, il team di Reelevate è a disposizione per una consulenza personalizzata.